Il personaggio: Aung San Suu Kyi

La Donna, la sua forza, la sua pazienza e la sua capacità nel dialogare anche in situazioni molto difficili hanno ispirato molte persone attive nei diritti umani. Aung San Suu Kyi torna dopo anni di esilio nel 1987 e in quel momento un gruppo di universitari la convince a entrare in politica fondando un partito, la “Lega Nazionale per la Democrazia”. Nel 1990 riesce a portare il suo paese alle elezioni che vince con un’altissima percentuale, il regime militare annullò le elezioni e arrestò tutti i membri del partito compresa Aung San Suu Kyi che andrà agli arresti domiciliari. Il marito e i figli riuscirono a farle vincere nel 1991 il Premio Nobel per la Pace, il marito, inglese, cercherà in ogni modo di contattare la moglie e di darle forza. Nel 1999 il governo birmano informò Aung Sann Suu Kyi della malattia molto grave del marito, la donna decise con sofferenza di rimanere nel paese e di non andare a visitare il marito sul letto di morte. Nel 2010 per reprimere le proteste il regime decise di rifare le elezioni, il partito di Aung San Suu Kyi ovviamente non era presente. Nel 2011 dopo 21 anni di arresti domiciliari Aung San Suu Kyi viene liberata e si prende un seggio al parlamento. Il regime ormai non riesce a trattenere le proteste dei cittadini e la crisi economica è ormai in aumento, nel 2015 ci furono le nuove elezioni e la “Lega Nazionale per la Democrazia” vince con il 72% dei voti a favore dopo cinque decenni il regime militare terminò. Ad oggi Aung San Suu Kyi è Consigliere di Stato, Ministro degli Esteri e Ministro dell’ufficio del Presidente, praticamente ha più potere del Presidente della Birmania. Questa storia fa capire che con la non violenza e la pazienza bastano per far terminare una dittatura, la democrazia ha vinto senza usare la forza, questa è la storia di una donna chiusa in una casa per anni che ha sconfitto un intero esercito.

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